Un insegnante, un parroco, un educatore: soffermiamoci un attimo su queste tre figure. Da ciascuno di questi professionisti ci aspettiamo un elevato livello di maturità, di equilibrio emotivo, di consapevolezza di sé e di capacità di essere esempio, di guidare e motivare. Li giudichiamo sulla base di questi elementi. Immaginando le persone che vorremo accanto a noi nei momenti più complessi della vita, ci immaginiamo persone che abbiano compiuto quel percorso personale che forse ancora noi stessi non abbiamo terminato.
Quanta complessità si vive ogni giorno nelle nostre imprese? Quanto tempo della vita passano le persone al lavoro e quanto importanti sono i rapporti umani che stabiliscono, le soddisfazioni e frustrazioni che vivono?
Esiste un patentino per guidare il muletto, esistono crediti nelle professioni per certificare le competenze di ruolo ma non esiste nessuna certificazione che attesti le competenze veramente differenziati per un manager, per un leader: le competenze del profondo.
Approfondisci questo tema leggendo: “Essere o non essere…Leader”
Ogni persona che per raggiungere obiettivi professionali debba operare con le persone, per le persone e attraverso il coinvolgimento e la crescita delle persone, dovrebbe lavorare sul proprio equilibrio emotivo, sull’empatia, sulla consapevolezza di sé e sulle sue ferite. In realtà, questo è un lavoro che dovrebbero fare tutti; ma essere leader significa avere il potere di moltiplicare gli effetti, positivi o negativi della propria personale condotta. Per il leader, a mio avviso, questo lavoro è un dovere.
Le competenze del profondo: lo strumento dei leader per il raggiungimento dei risultati
Le aziende sono organismi viventi permeati dai cambiamenti della società. E così nelle nostre organizzazioni entrano le ansie legate ad un futuro incerto, la paura e l’attesa dei nuovi sconvolgimenti planetari ai quali volente o nolente sembra ci si debba abituare. Entra l’impossibilità di prevedere e l’incertezza delle soluzioni e delle decisioni.
E non poco di frequente entrano fragilità e disequilibri emotivi che necessitano di riconoscimento e gestione.
E il leader che fa? Può mai lui, che devo occuparsi di risultati, avere la responsabilità di tutto ciò?
La mia risposta è: si può esimere? Credo di no.
Ognuno di noi deve guardarsi dentro e comprendere se ha tutta la sua attrezzatura oliata, manutenuta e pronta all’uso.
Lavorare su di sé, conoscere i limiti del proprio coraggio, cercare di migliorare l’immagine che gli altri hanno di sè, essere abili nel condividere la visione e stimolare il talento sono solo alcuni dei meccanismi della leadership da “oliare” per bene.
La buona notizia è che questo lavoro, nella vita fuori dall’azienda, sarà molto più utile di qualsiasi competenza tecnica. Sarà un lavoro che migliorerà la vita in famiglia, con gli amici, con se stessi e porterà buona sorte.
Altra buona notizia è che le strade per accedere alle competenze del profondo sono molteplici e possono essere molto stimolanti e divertenti. Per ognuno, la sua porta: la lettura, le conversazioni, il counselling, la strada spirituale, l’incontro con leader che hanno intrapreso il cammino, l’arte, la meditazione ma anche il contatto con la natura e le attività manuali.
In arrivo a gennaio 2024 la seconda edizione della Scuola per Equilibristi Sognatori
Per aiutarvi nello sviluppo di queste competenze, SCR lancia la seconda edizione della SCUOLA PER EQUILIBRISTI SOGNATORI, un piccolo contributo verso la sperimentazione di sé e lo sviluppo delle competenze del profondo attraverso sentieri differenti. Nel 2023 la prima edizione, mentre da gennaio a giugno 2024, la seconda.
Abbiamo voluto continuare nei diversi sentieri intrapresi, portando a bordo nuovi formatori, tutti leader in cammino.
Vieni a conoscere gli straordinari formatori della Scuola per Equilibristi Sognatori 2024
Nella passata edizione abbiamo percorso il primo gradino alla ricerca del nostro coraggio e ora ci accingiamo a compiere il secondo passo che dal coraggio porta alla creatività, al lanciarsi senza paracadute verso la sperimentazione.
Abbiamo parlato di fiducia, in se stessi e negli altri, elementi alla base della leadership evolutiva di cui parleremo nella tappa di maggio, dove cercheremo dentro di noi il leader che fa dei propri e degli altrui limiti una grande risorsa.
Nel 2023 abbiamo ricordato a imprenditori e manager quanto importante sia saper ascoltare veramente l’intuito nelle decisioni, quest’anno lo mettiamo a servizio della visione del futuro: intuire ciò che è meglio per noi per poi farlo accadere.
Ci siamo resi consapevoli delle emozioni che ci muovono; adesso saliamo un gradino e vediamo quando questa consapevolezza ci è utile per mettere al centro del nostro stile di guida un elemento sottilmente fortissimo: la gentilezza.
Abbiamo allenato, nel vero senso della parola, la concentrazione ed ora siamo pronti a focalizzare e mirare agli obiettivi nostri e del nostro team. Abbiamo assaporato il gusto di essere nella quiete e nell’equilibrio, liberi da aspettative e bramosia e ora sappiamo quanto questo sia fondamentale quando dobbiamo vedere l’impresa dall’alto, dobbiamo fare strategia e trasmettere un senso di scopo ai nostri collaboratori.
Non è la nostra scuola che farà la differenza, sarà la vostra voglia di essere guida di voi stessi prima che degli altri.
Noi saremo in giro da gennaio a giugno, se vi va di fare un salto.